IL FERRO DA STIRO
Blog: "L'Italia che mi piace ricordare"
Quando ero piccola (tra il 1954 ed il 1960), mia madre stirava con il ferro della foto in basso. Nelle case di campagna o nelle case molto povere ci si scaldava con la stufa ed il ferro veniva arroventato mettendolo sulla stufa. A casa mia c'era il riscaldamento a carbone, ma i termosifoni non erano sufficienti a scaldare il ferro, che così veniva posto sopra il gas, come se fosse una pentola.
Per capire se il ferro era abbastanza caldo per stirare, mia madre si inumidiva un dito con la saliva e poi sfiorava il ferro: se si sentiva "chsss" voleva dire che il ferro era pronto ( o il dito cotto ). Ovviamente si stirava con due ferri: uno stava a scaldarsi, quando posavi sul gas quello diventato freddo, prendevi quello caldo.
Nel 1960, mia madre, con molti risparmi e sacrifici, perché costava caro, comprò il ferro elettrico della foto in alto. Non si spegnava da solo quando era caldo, perché non avevano ancora inventato i termostati ..... anche con questo ci voleva la prova "dito con saliva". Agli inizi, ai bambini non lasciavano toccare questi ferri, perché il loro isolamento elettrico era un po' precario.
Come si faceva a stirare senza vapore? Semplice, tra il ferro ed il vestito da stirare si poneva un panno bianco bagnato nell'acqua fredda.
Per tovaglie, lenzuola ecc., invece, bisognava stirare premendo forte e ripassando più volte.Stirare richiedeva anche forza fisica.
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