I GETTONI DEL TELEFONO

Blog "L'Italia che mi piace ricordare"
Quando frequentavo le medie (anni '60) comparvero i primi gettoni telefonici: tipo monete di metallo dorato, con scanalature varie. Comparvero anche i primi telefoni a gettone e le prime cabine telefoniche. Un gettone consentiva di parlare un paio di minuti, giusto il tempo per dire il necessario: chiedere informazioni, dare informazioni, tranquillizzare i genitori, prendere appuntamento con un'amica, ecc.. Si infilava il gettone della fessura posta sopra al telefono, si componeva il numero e si parlava; un fischio ed una voce registrata avvisavano quando i minuti a disposizione erano terminati e se non disponevi di un altro gettone, la conversazione si chiudeva. Se telefonavi in città il gettone aveva durata piena, se telefonavi fuori città i gettoni filavano via veloci come la luce.
Le mamme erano contente che ci fossero in giro telefoni a gettone, per noi ragazzini era un po' un incubo: dovevi avvisare quando eri arrivato a destinazione, dovevi avvisare se tardavi dieci minuti, dovevi dire come stavi, ecc.ecc. Il vantaggio era che se ti trovavi in qualche problema, potevi chiamare i tuoi parenti, ma ... attenzione, non c'erano tantissime cabine telefoniche, più o meno un paio per ogni quartiere...sempre che non fossero state rovinate per rubare i gettoni.
Con il tempo, molti bar si dotarono di telefoni a gettone.
E così, le mamme, ci mettevano in borsa o nelle tasche un sacchettino o un piccolo portamonete co 3/4 gettoni; non molti di più perché pesavano e perché COSTAVANO prima 100 e poi anche 200 Lire l'uno ... circa il prezzo di un caffè. Guai sprecarli, venivamo rimproverati.
In vantaggio rispetto ai telefoni di oggi, nessuno poteva romperti le scatole.
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