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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

ARRICCIACAPELLI

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Blog: "L'Italia che mi piace ricordare"   Si trattava di una specie di forbice di ferro, ma non tagliava. La parte più corta serviva ad arricciare i capelli, quella più lunga era l'impugnatura. Questo ferro veniva appoggiato con la punta sulla fiamma del gas, perche andava usato molto caldo. Per non bruciarsi le mani, bisognava impugnarlo con uno straccio. Per non bruciare i capelli, la ciocca che andava arricciata, veniva prima avvolta in un pezzo di carta (per i ricchi carta velina, per i poveri carta di giornale). Ricapitoliamo, mentre il ferro si scaldava sulla fiamma, bisognava scegliere una ciocca di capelli, pettinarla bella piatta, piegarle attorno un pezzo di carta, poi si arrotolava sul ferro daldo e si stringeva fino a quando la carta cominciava a diventare un po' gialla,  poi si toglieva il ferro, si aspettava che la carta ed i capelli diventassero freddi e poi si toglieva la carta. Che il riccio diventasse più stretto o più morbido dipendeva d...

IL FERRO DA STIRO

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Blog: "L'Italia che mi piace ricordare" Quando ero piccola (tra il 1954 ed il 1960), mia madre stirava con il ferro della foto in basso. Nelle case di campagna o nelle case molto povere ci si scaldava con la stufa ed il ferro veniva arroventato mettendolo sulla stufa. A casa mia c'era il riscaldamento a carbone, ma i termosifoni non erano sufficienti a scaldare il ferro, che così veniva posto sopra il gas, come se fosse una pentola. Per capire se il ferro era abbastanza caldo per stirare, mia madre si inumidiva un dito con la saliva e poi sfiorava il ferro: se si sentiva "chsss" voleva dire che il ferro era pronto ( o il dito cotto ). Ovviamente si stirava con due ferri: uno stava a scaldarsi, quando posavi sul gas quello diventato freddo, prendevi quello caldo. Nel 1960, mia madre, con molti risparmi e sacrifici, perché costava caro, comprò il ferro elettrico della foto in alto. Non si spegnava da solo quando era caldo, perché non avevano ancora ...